Assodilettanti
AUDIZIONE DI ASSODILETTANTI AL DIPARTIMENTO PER LO SPORT: IL RESOCONTO
Il giorno 3 novembre 2021, alle ore 18:30, si è tenuta l’audizione di Assodilettanti presso il Dipartimento per lo Sport, alla presenza dei componenti del tavolo tecnico - gli Avv.ti Guido Martinelli e Lina Musumarra e il Dott. Perciballi - istituito dalla Sottosegretaria Vezzali allo scopo di elaborare una sintesi dei contributi pervenuti in merito al decreto legislativo di riforma del lavoro sportivo.
Per Assodilettanti hanno partecipato gli Avv.ti Michele Margini, Giovanni Sivelli e Mattia Malmusi, rispettivamente Presidente, Vicepresidente e Responsabile Sportello Lavoratori Sportivi della nostra associazione, i quali hanno esposto sinteticamente il contenuto dell’elaborato inviato al Dipartimento e strutturato in due parti: una concernente il lavoro sportivo e l’altra avente ad oggetto la disciplina del vincolo.
Per ciò che riguarda il lavoro sportivo, è stata manifestata l’adesione al principio stabilito dal legislatore delegato secondo cui il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo deve prescindere dal settore professionistico o dilettantistico dell’attività di riferimento. È stato, tuttavia, segnalato che la disciplina dovrebbe differenziare maggiormente la posizione di chi lavora a tutti gli effetti nel settore sportivo e chi, invece, seppur percependo un compenso, non può essere considerato un lavoratore, poiché titolare di un’altra attività extra-sportiva (e quindi di un altro reddito e di un'altra posizione previdenziale) che rappresenta il “mestiere” di quel soggetto. È stata evidenziata la necessità di porre maggior risalto al requisito dell’esclusività della prestazione sportiva, che costituisce un chiaro indice di professionalità. I “veri” lavoratori sportivi hanno senz’altro necessità di ottenere un inquadramento di tipo gius-lavoristico (lavoro subordinato “speciale” o lavoro parasubordinato), con il riconoscimento delle relative tutele.
È stata, dunque, segnalata la possibilità di mantenere in vita la collaborazione sportiva dilettantistica, applicandola solamente a chi non svolge attività sportiva di mestiere. Di conseguenza, la disciplina della prestazione amatoriale, così come delineata dalla riforma, potrebbe essere cancellata, visto anche il pericolo che la stessa possa utilizzata al di fuori dei presupposti previsti dalla legge per la sua applicazione (e quindi per retribuire prestazioni che in realtà hanno natura lavoristica), al solo fine di risparmiare sul costo del lavoro. Al contrario, l’obiettivo che la riforma deve raggiungere è proprio quello di “trasformare” i collaboratori sportivi, che oggi operano senza garanzie in una situazione di assoluta precarietà, in “veri” lavoratori, con il riconoscimento delle necessarie tutele, sulla scorta di quanto sancito anche dalla recente giurisprudenza in materia. Peraltro, è la nostra stessa Costituzione a stabilire che il lavoro debba essere tutelato in tutte le sue forme.
Per ciò che concerne, inoltre, la disciplina del vincolo sportivo, la nostra associazione si è dichiarata favorevole alla sua abolizione, trattandosi di un istituto che, dal punto di vista giuridico, risulta contrario a diverse norme nazionali e internazionali, poiché limita in maniera eccessiva e irragionevole la libertà dei giovani atleti dilettanti. Tuttavia, sono state suggerite alcune soluzioni per tutelare maggiormente le società sportive che corrisponderanno il premio di formazione ai sodalizi che formano l’atleta nel settore giovanile.
Dopo un breve confronto su alcuni aspetti della riforma e delle proposte avanzate da Assodilettanti, l’audizione si è conclusa, previa approvazione del relativo verbale.
Associazione per la Tutela degli Sportivi Dilettanti