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LAVORATORI SPORTIVI: IN ATTESA DELLA RIFORMA, LE TUTELE ARRIVANO DAI GIUDICI
Il rapporto di lavoro sportivo dilettantistico è stato recentemente oggetto di numerose pronunce - tredici, per la precisione - da parte della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, intervenute tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022.
Tali decisioni stabiliscono, in maniera univoca, che in presenza di una attività sportiva dilettantistica svolta a titolo oneroso, con continuità e in maniera professionale, i compensi sportivi dilettantistici di cui all'art. 67, comma 1, lett. m), TUIR, non possono essere riconosciuti.
In altre parole, secondo la Suprema Corte, la collaborazione sportiva dilettantistica non può essere applicata a chi svolge l'attività sportiva "per mestiere", cioè in maniera professionale, seppur in un settore formalmente dilettantistico. Tali prestazioni debbono essere, dunque, inquadrate come veri e propri rapporti di lavoro, subordinato, parasubordinato o autonomo, a seconda delle concrete ed effettive modalità di svolgimento, con il conseguente riconoscimento di tutte le tutele previste (previdenziali, assistenziali, ecc.).
Pertanto, l'orientamento della Corte di legittimità sul punto può ritenersi ormai pacifico, essendo stata superata quella tesi, avallata in passato anche dalla prassi amministrativa, che riteneva il lavoro sportivo dilettantistico una fattispecie speciale dotata di terzietà rispetto alle figure tipiche del rapporto di lavoro.
Come spesso accade, le pronunce dei giudici, chiamati a valutare casi specifici e concreti, anticipano il legislatore, competente disciplinare casi generali e astratti. Nel caso di specie, le sentenze in oggetto paiono anticipare gli effetti che la riforma del lavoro sportivo presumibilmente produrrà, una volta entrata in vigore, sui rapporti di lavoro nello sport.
Di questi argomenti si parlerà nel webinar di presentazione del nostro Dipartimento interno "Lavoratori Sportivi Uniti", in fase di organizzazione. Come associazione crediamo che sia ormai improrogabile la "regolarizzazione" dei numerosissimi collaboratori sportivi che operano nel settore dilettantistico, in via esclusiva o principale, con continuità e professionalità, ad oggi senza alcuna tutela. Ciò deve senz'altro avvenire senza pregiudicare la stabilità del sistema sportivo, particolarmente provato dagli effetti negativi della pandemia.
In proposito, si attende di conoscere l'esito dei lavori della Commissione tecnica istituita dalla Sottosegretaria Vezzali, dinanzi la quale anche la nostra associazione è stata sentita in sede di audizione, avendo inviato il proprio contributo scritto nell'ambito del procedimento di consultazione pubblica appositamente istituito. Dalle prime indiscrezioni pare che la Commissione abbia proposto un testo giuridico che contempera in modo equilibrato i vari interessi in gioco.
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Avv. Michele Margini
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